Il non campione più vincente della storia
Eddie the Eagle aveva un sogno. E no, non era vincere.
Ho pensato molto a cosa scrivere nella prima edizione di una newsletter che parla di sport. E alla fine ho deciso di cominciare raccontando la storia di un atleta diventato celebre per non aver mai vinto nulla. ZERO titoli nel suo palmarès. Parliamo di:
Eddie Edwards - The Eagle
Michael Thomas Edwards, per gli amici Eddie, per la storia The Eagle, è stato il primo atleta del Regno Unito a partecipare a un’Olimpiade nel salto con gli sci.
Partiamo dall’inizio: Eddie Edwards ha un sogno: andare alle Olimpiadi. Non vincere una medaglia. Non eccellere in uno sport. Solo vivere il sogno olimpico.
Scarso negli sport di squadra (anche a causa di qualche infortunio), poco portato per l’atletica, decide di analizzare le proprie possibilità di successo. Risultato: gli sport delle Olimpiadi estive non sono da prendere in considerazione. Troppa competizione interna.
A 13 anni scopre che con gli sci ai piedi se la cavicchia. Se avete familiarità con gli sport invernali sapete bene che il binomio Regno Unito - Sci Alpino non è portatore di grandi vittorie. E questo lo sa anche il giovane Eddie, che si fa i suoi calcoli: con un buon allenamento e pochi competitor, può farcela.
Entra nella squadra di sci alpino e prova a qualificarsi alle Olimpiadi di Sarajevo 1984. Ma non centra la soglia minima e il suo sogno sfuma. Ha però solo 21 anni, può ancora riprovarci. L’obiettivo diventa Calgary 1988.
E qui fa la scelta più bizzarra che un atleta possa fare: cambia sport, passando al salto con gli sci, senza averlo mai fatto prima. Senza attrezzatura tecnica. Senza soldi. Ma con chiara in testa una cosa: non c’è nessun altro atleta della sua nazione che pratica quello sport al momento.
Dedica anima e corpo al suo sogno. Si trasferisce a Lake Placid dove lavora per pagare gli allenamenti con John Viscome e Chuck Berghorn, che gli fa la grazia di prestargli l’attrezzatura (ovviamente sproporzionata essendo Eddie decisamente più piccolo).
Nella stagione 1986-1987 esordisce in coppa del mondo dove si classifica 3 volte penultimo, 1 volta quartultimo e tutte le altre gare ultimo. La classifica finale è impietosa.
Poi però accade l’impossibile. In una delle ultime occasioni per qualificarsi, riesce a saltare 61 metri, traguardo minimo per garantirsi l’accesso alla competizione olimpica. Peccato che poco dopo l’atterraggio perda il controllo degli sci. Cade. Gara invalidata. Incredibilmente si scopre che i giudici avevano registrato anche i salti delle prove dei giorni precedenti. Prove nelle quali era riuscito a saltare la stessa distanza.
Eddie ce l’ha fatta: ottiene il pass olimpico.
Vola a Calgary e qui diventa un problema per la federazione inglese, FURENTE per questa qualifica. Nessuno vuole infatti pagargli la trasferta visto il sicuro risultato deludente.
A far incazzare di più gli Inglesi ci si mette proprio Eddie che nel trampolino da 70 metri ottiene 69,2 punti stabilendo il record britannico, nonostante l’ultimo posto in classifica.
La sala della conferenza stampa non basta a tenere i giornalisti. La sua storia da underdog è perfetta per essere raccontata e, inoltre, Edwards, è un personaggio alquanto stravagante per i canoni dell’epoca. Fa gola. E poi con i media ci sa fare, tanto che, a sorpresa, nel delirio generale, dice di voler provare anche il trampolino da 90 metri.
La federazione non sa più che fare e si trova tra le mani un GIGANTESCO PROBLEMA perché Edwards mette in ombra gli altri talenti nazionali (e i relativi sponsor che pagano tutti tranne lui). E parliamo di un atleta che gareggia indossando un casco regalatogli dalla squadra italiana e degli sci nuovi offerti dagli atleti austriaci (preoccupati dall’evidente stato di usura dei suoi).
Anche nei 90 metri il risultato non cambia. Ultimo ma con 57,5 punti. Altro record britannico.
La stampa inizia a chiamarlo The Eagle e la sua fama decolla. Viene nominato anche nel discorso di chiusura di Franz King (presidente comitato organizzatore di quell’edizione dei giochi):
"Avete catturato i nostri cuori e ci avete riempito di ricordi. Avete battuto record mondiali e avete stabilito molti dei vostri record personali. Alcuni di voi si sono persino alzati in volo come un'aquila"
Un successo impensabile.
E poi? Poi successe quel che sempre accade. Le federazioni inventarono una regola per non rischiare altre falle nel sistema.
Nel 1990 il CIO varò la Eddie the Eagle Rule, che richiede per la partecipazione olimpica di gareggiare in eventi internazionali e di classificarsi tra il 30% degli atleti migliori oppure entro i primi 50 concorrenti. Non basta più quindi superare la soglia minima.
Provò a qualificarsi ad Albertville 1992 e a Lillehammer 1994 senza successo. Collezionò altri ultimi posti. Fu tedoforo a Vancouver 2010.
Forse pochi altri atleti hanno incarnato il vero spirito olimpico come The Eagle: prendere parte alla competizione, partecipare, più che vincere.
Perché in fondo si può perdere, ma non essere sconfitti.
Per approfondire:
Eddie the Eagle - Il coraggio della follia - Film
Risultati
🚴♀️ Terminati i mondiali di ciclismo su pista a Ballerup (Danimarca). L’Italia al momento ha conquistato:
Oro nell’inseguimento individuale uomini grazie a Jonathan Milan, che fa anche il nuovo record del mondo maschile col tempo di 3:59.153.
Argento nell’Omnium maschile per Simone Consonni
Argento anche per Elia Viviani, questa volta nell’eliminazione (per lui quarta medaglia consecutiva ai mondiali).
Bronzo nell’inseguimento a squadre donne grazie a Martina Alzini, Chiara Consonni, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini e Letizia Paternoster.
Quinto posto per Vittoria Guazzini e Chiara Consonni nella Madison femminile. Le azzurre, oro a Parigi, hanno ben gareggiato ma sto giro contro la Danimarca c’era poco da fare. Quinta anche Federica Venturelli nell’inseguimento individuale al suo esordio mondiale.
🏊♂️ Si è conclusa anche la prima tappa della Coppa del Mondo di nuoto. Da Shanghai torniamo con:
Thomas Ceccon mette a segno due colpi, portandosi a casa l’oro nei 100 stile libero con il tempo di 46″32, e l’argento nei 100 dorso.
Alberto Razzetti porta a casa un Argento nei 400 misti e un Bronzo nei 200 farfalla con il tempo di 1’51”24.
Argento anche per Benedetta Pilato nei 50 rana.
Niente medaglie per Nicolò Martinenghi
Prossime tappe della Coppa del Mondo:
Incheon (KOR 24-26 Ottobre) e Singapore (31 Ottobre - 1 Novembre)
🔫 Conclusa anche la stagione di Tiro sportivo. Nella ISSF World Cup Final di Nuova Delhi, da cui torniamo con:
Oro e Argento nello skeet uomini grazie a Tammaro Cassandro e Gabriele Rossetti che realizzano una doppietta storica
Due argenti femminili, quelli di Erica Sessa nella trap (che non è quella robaccia musicale) e di Diana Bacosi nello skeet donne.
Bronzo di Federico Nilo Maldini nella pistola ad aria compressa 10m uomini
🏂 È partita la stagione degli sport invernali con subito un grande risultato:
Flora Tabanelli firma il primo podio azzurro della stagione classificandosi seconda al suo esordio nel Big Air di Chur (Svizzera). Qui il video della discesa.
Buon quarto posto anche per il 18enne di Bardonecchia Ian Matteoli, che sfiora il podio sempre nel Big Air per pochi punti.
🥌 L’Italia esce contro la Spagna negli ottavi di finale ai Mondiali di curling a squadre miste di Aberdeen (U.K.).
News e performance da conoscere
Lisa Vitozzi (biathlon) è stata premiata come atleta dell’anno FISI.
Ruth Chepngetich ha stabilito il World Record nella maratona di Chicago, correndo 42 kilometri in 2h09’56”, abbassando di 1’57” il già pazzesco record precedente (che apparteneva all’etiope Assefa). È andata talmente veloce che il passaggio ai 10 mila metri (30’14”) sarebbe record nazionale in 140 Paesi (Italia inclusa).
Harrie Lavreysen è diventato il ciclista più vincente della storia dei Mondiali su pista.
Chloe Dygert piazza il nuovo record del mondo nell’inseguimento sui 3 km (3'15''663), record caduto dopo 4 anni.
Noe Ponti diventa il nuovo detentore del world record dei 100 metri Delfino.
Ritorni sulle piste: Lucas Braathen torna alle gare dopo essersi ritirato ad appena 23 anni per colpa delle liti con la federazioni di sci norvegese. E infatti gareggerà per il Brasile, paese natio della madre. Toglie gli scarponi dal chiodo anche il cannibale Marcel Hirsher, dopo 5 anni di inattività, a 35 anni. Sarà meno competitivo, ma sicuramente non avrà meno “fame”. Possibili voci anche per Lindsey Vonn. Qui la vedo molto complicata. A 40 anni, senza praticamente un ginocchio è davvero dura.
Non conoscevo questa storia, grazie! Mi sono appassionato al salto con gli sci per un altro personaggio incredibile (Noriaki Kasai), peccato abbia poca visibilità qui in Italia!