Bethany Hamilton - L'anima del surf
La storia della surfista americana senza un braccio per colpa di uno squalo e poi un'analisi della stagione invernale, la vittoria di Nadia Battocletti e il processo di Ingebrigtsen.
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In ogni puntata potrai trovare le storie degli atleti che sono diventati, a loro modo, icone sportive, capaci di ispirare le persone. Oltre alle notizie più importanti delle gare dell’anno.
Highlight di puntata
Bethany Hamilton: l'anima del surf
Una grande stagione invernale sulla neve
Nadia Battocletti vince il World Cross Country Tour
È cominciato il processo contro Gjert Ingebrigtsen
New record
Bethany Hamilton: l'anima del surf
Bethany Hamilton è una figura iconica nel mondo del surf: cresciuta alle Hawaii, dove questo sport è uno stile di vita, vive l’infanzia tra la tavola e l’oceano.
Inizia a partecipare alle gare da giovanissima, ottenendo buoni risultati e diventando un prospetto parecchio interessante.
A 13 anni accade però un evento che cambia decisamente la storia. La sua storia. Mentre è in acqua, viene attaccata da uno squalo tigre. L’assalto subito la lascia gravemente ferita, costringendo i medici all’amputazione del braccio sinistro. Un trauma che avrebbe spezzato la carriera di chiunque.
IMPORTANTE: qui è dove ricordiamo che è importante non demonizzare gli squali. Si tratta tendenzialmente di animali schivi, poco interessati all’uomo. A differenza dell’immaginario cinematografico che li ha dipinti come dei killer (si Spielberg, parliamo di te), secondo il report International Shark Attack File nel 2024 ci sono stati “solo” 88 incontri uomo-squalo, di cui appena 24 con morsi, con un totale di 4 morti. A conti fatti uccidono più le zanzare (e le malattie che trasmettono), i cani o le mucche. Certo, questo non sarà di consolazione a Hamilton.
Se però nasci quadrato non puoi morire tondo. E infatti a Hamilton non passa nemmeno per l’anticamera del cervello di smettere di cavalcare le onde: affronta un lungo e difficile percorso di riabilitazione e re-impara a surfare, adattandosi alla nuova condizione.
Il suo ritorno alle competizioni è un trionfo. Non solo torna a gareggiare, ma raggiunge nuovamente un livello agonistico importante: nel 2005 vince i campionati nazionali NSSA, nel 2010 compete per le qualifiche mondiali Pro. Nel 2015, dopo aver avuto il suo primo figlio, ha partecipato all'Hurley Trestles Pro e il Fiji Pro.
In tutto questo nel 2004 viene premiata con l'ESPY Award nella categoria Best Comeback Athlete e nel 2017, a 27 anni, entra nella Surfer’s Hall of Fame di Huntington Beach, California e le viene assegnato il premio Water-Woman of the Year della SIMA (Surf Industry Members Association).
La sua storia ha ispirato e ispira milioni di persone in tutto il mondo. La tavola usata nel giorno dell'incidente è conservata al California Surf Museum.
Bethany Hamilton è diventata più di una surfista: oggi a 35 anni rappresenta un simbolo per tutti quelli che provano a rialzarsi dopo una caduta.
Per approfondire:
Soul Surfer - regia di Sean McNamara
Unstoppable - regia di Aaron Lieber
Una grande stagione invernale sulla neve
Siamo praticamente alla fine della stagione invernale e possiamo tirare le somme su quanto visto in questi mesi. Che è stata tanta roba. Ma andiamo con ordine.
Partiamo dallo Sci di Fondo, dove Federico Pellegrino si conferma uno dei fondisti più competitivi al mondo, con tre podi stagionali e un grandissimo argento conquistato ai mondiali. Tuttavia, dietro di lui il vuoto: la federazione fatica a trovare nuovi talenti in grado di emergere. E con le Olimpiadi di Milano-Cortina ‘26 all'orizzonte, il futuro del fondo italiano appare incerto e il dopo-Pellegrino potrebbe essere un periodo di grande difficoltà.
Sullo Sci Alpino, invece, si aprono due discorsi diversi. Nel Femminile Federica Brignone ha dominato la stagione conquistando ben tre coppe: la Generale, la Discesa Libera e il Gigante, con 16 podi in Coppa del Mondo. Una stagione da incorniciare che la consacra la sciatrice italiana più forte di sempre. Sofia Goggia è tornata a pieno regime dopo l’infortunio, con otto podi stagionali, chiudendo terza nella classifica generale e nelle specialità di Discesa Libera e Gigante. Un po’ di sfiga e di vittorie mancate per centesimi ma la strada è quella giusta. Bene anche Pirovano, che ha collezionato una serie infinita di posti in Top10, e confido che nella prossima stagione riuscirà finalmente a salirci. Ottimo anche il rientro di Curtoni dopo l’infortunio al coccige. Discorso a sè per Marta Bassino, che parte malissimo e forse disputa una delle peggiori stagioni di sempre. Ma le ultime gare hanno visto una decisa crescita, un ottimo rientro proprio in vista della stagione olimpica in arrivo. Il quarto posto nelle Finals di Sun Valley è stata una dimostrazione di carattere e tempra della migliore Bassino. Tuttavia, il ricambio generazionale è ancora un problema: a parte Giorgia Collomb, poche giovani atlete stanno emergendo con forza. Ci sarebbe Lara Colturi, piemontese, ma che attualmente gareggia per l’Albania. E dubito voglia cambiare bandiera nel breve termine.
Per quanto riguarda il comparto maschile, che dire. Tolto Paris, capace di vincere un paio di gare in stagione e dire la sua nella classifica di SuperG, poco altro. Se da un lato va considerato il dominio assoluto della squadra svizzera, dall’altro c’è davvero penuria di talenti, soprattutto giovani. I “vecchietti” possono continuare ancora qualche anno, ma non si vedono all’orizzonte nuove leve scalpitare (eccezion fatta per Franzoni). Sono forse troppo negativo? Io direi realista. Ma sarò felice di essere smentito.
Buone notizie anche dallo Sci Alpino Paralimpico, dove Giacomo Bertagnolli, guidato da Andrea Ravelli, ha vinto la coppa di cristallo generale, quella di slalom gigante e quella di slalom speciale nella categoria Men's Vision Impaired mentre Renè De Silvestro è arrivato terzo nella classifica generale nella categoria Men's Sitting.
Nel Biathlon, invece, la sorpresa (qualcuno dirà “bella conferma”) è Tommaso Giacomel: cinque podi e un eccellente sesto posto nella classifica generale, segno di una crescita costante e di un futuro promettente. Al femminile, nessun risultato significativo, ma va considerato che Lisa Vittozzi non ha mai gareggiato, concentrandosi sul recupero per tornare competitiva nella prossima stagione.
Arriviamo allo Snowboard, pratica che, diciamolo, quest’anno ci ha fatto godere parecchio. Maurizio Bormolini è stato il vero dominatore, vincendo sia la Coppa di Parallelo che quella di Gigante Parallelo. Nel Big Air, Ian Matteoli ha chiuso secondo in Coppa del Mondo, mentre Gabriel Messner ha ottenuto il secondo posto nello Slalom Parallelo. Michela Moioli, dopo una stagione solida ma non eccezionale, ha trovato il suo apice con la vittoria della medaglia d’oro mondiale nello Snowboard Cross. Infine, Roland Fischnaller ha scritto la storia laureandosi campione del mondo nello Slalom Gigante Parallelo a 44 anni: INFINITO.
Lato Parasnowboard, il nostro Emanuel Perathoner fa en-plein: ai mondiali di Big White, in Canada, conquista due ori nel Banked Slalom e nello Snowboard Cross (categoria SB-LL2). Questi risultati confermano quelli ottenuti in Coppa del Mondo, dove ne ha vinte tre: la coppa di Banked Slalom, quella di Border Cross e quella Generale! E non dimentichiamo Jacopo Luchini, che si conferma vincitore della Coppa del Mondo di Border Cross e della Generale nella categoria SB-UL.
Siamo arrivati ora all’argomento più esaltante: il Freestyle. Qui Simone Deromedis si è confermato ad altissimi livelli, con nove podi stagionali e il secondo posto nella Coppa Generale Maschile. Jole Galli ha scritto la storia, diventando la prima donna italiana a vincere una gara della sua categoria, e insieme a Yanick Gunsch ha conquistato il bronzo mondiale nel Mixed SkiCross Team. Ma la vera rivelazione è stata Flora Tabanelli: a soli 17 anni ha dominato il Park & Pipe, vincendo la Coppa Generale e la Coppa di Big Air, oltre a chiudere terza nello Slopestyle. La sua stagione è stata impreziosita dall’oro mondiale nel Big Air, la sua prima affermazione iridata. Anche suo fratello Miro ha raggiunto un traguardo storico, conquistando la prima vittoria italiana in una gara maschile della disciplina.
Nello Slittino invece si chiude un’era. Ma andiamo con ordine: nel settore pista artificiale, gli azzurri hanno conquistato sei podi totali. Ma è nello slittino su pista naturale che l'Italia ha dominato la scena, con ben 41 podi stagionali. Evelin Lanthaler si è confermata la regina assoluta, vincendo la Coppa Generale e il suo quinto titolo mondiale, diventando la più vincente di sempre nella disciplina. Florian Clara ha conquistato la Coppa Generale maschile, mentre Matthias e Peter Lambacher si sono classificati secondi nella classifica generale del doppio. Ai Mondiali, gli azzurri hanno trionfato con l'oro nel doppio (Lambacher-Lambacher) e nella staffetta mista, oltre a un argento e un bronzo nel singolo maschile. La stagione però segna anche l'addio alle competizioni di Evelin Lanthaler, che lascia lo sport con un palmarès straordinario. Io non so se mai esisterà un’altra atleta capace di dominare totalmente come ha fatto lei in questi 8-10 anni.
Con i mondiali si son sostanzialmente chiuse le stagioni di Speed Skating e Short Track. Ai Mondiali di Speed Skating 2025 ad Hamar, in Norvegia, l’Italia ha chiuso al secondo posto nel medagliere con cinque medaglie: tre ori grazie a Francesca Lollobrigida nei 5.000 metri, Andrea Giovannini nella Mass Start e Davide Ghiotto nei 10.000 metri. A questi si aggiungono l'argento della Team Pursuit con Giovannini, Ghiotto e Malfatti, e il bronzo di Lollobrigida nella Mass Start. Una stagione eccezionale che ha visto Ghiotto consacrarsi sui 10.000 metri e Lollobrigida ottenere le sue prime medaglie mondiali.
Nel Mondiale di Short Track 2025 a Pechino, l’Italia ha conquistato due medaglie: l'argento nella staffetta mista (Betti, Ioriatti, Nadalini, Sighel) e il bronzo di Pietro Sighel nei 1.000 metri. Ottime anche le prestazioni individuali, con Confortola e Fontana rispettivamente quarta e quinta nei 1.500 metri.
Chiusi anche i mondiali di Pattinaggio di Figura dove Sara Conti e Niccolò Macii hanno vinto il bronzo nella prova a coppie, garantendosi il pass olimpico per Milano-Cortina. Mondiali che son arrivati a poca distanza dagli Europei, dove l’Italia ha dominato il medagliere con tre medaglie: oro per Guignard-Fabbri nella danza (terzo titolo consecutivo), argento per Nikolaj Memola nel singolo maschile e argento per Conti-Macii nelle coppie di artistico.
Insomma una stagione invernale che ci proietta positivamente verso le prossime Olimpiadi in casa. Ma, in alcuni sport, le federazioni devono iniziare a investire e pianificare sul medio-lungo periodo se non vogliamo disperdere l’entusiasmo generato. I talenti nascono, ma se non li coltiviamo, diventa difficilissimo vederli sbocciare.
Nadia Battocletti vince il World Cross Country Tour
Nadia Battocletti entra nella storia: è la prima italiana di sempre a vincere la classifica generale del World Cross Country Tour, il circuito internazionale più importante della corsa campestre (qui la certificazione sul sito di World Athletics).
Il tutto grazie alle vittorie della Classica di Alcobendas, degli Europei e del Campaccio, oltre al terzo posto della Cinque Mulini.
Prossimi obiettivi: gli Europei su strada e i Mondiali di Tokyo.
È cominciato il processo contro Gjert Ingebrigtsen
Jakob Ingebrigtsen, uno dei mezzofondisti più forti della storia, ha recentemente testimoniato contro il padre ed ex allenatore, Gjert Ingebrigtsen, accusandolo di abusi fisici e psicologici. Il processo, appena cominciato in Norvegia, fa seguito alle accuse mosse da Jakob e i suoi fratelli Henrik e Filip negli anni precedenti, quando denunciarono pubblicamente i metodi aggressivi e violenti del padre.
Secondo Jakob, Gjert ha avuto un controllo totale sulla sua vita, imponendogli un regime di allenamento estremamente severo e utilizzando violenza fisica e minacce come strumenti educativi. Jakob ha testimoniato in tribunale di essere stato schiaffeggiato e preso a calci dal padre più volte, mentre la sorella Ingrid, oggi maggiorenne, sarebbe stata colpita durante un episodio particolarmente traumatico nel 2022. Episodio che ha indotto Ingrid a lasciare la casa di famiglia e vivere in regime di affidamento volontario.
Nonostante avessero inizialmente tentato di gestire la situazione privatamente, cercando di distaccarsi dal padre, i fratelli hanno deciso di rendere pubblica la loro esperienza per interrompere definitivamente il ciclo di abusi. In seguito alle loro dichiarazioni, la giustizia norvegese ha aperto un’indagine e, sebbene diverse accuse siano state archiviate per mancanza di prove o prescrizione, le accuse di violenza fisica ed emotiva contro Jakob e Ingrid hanno portato al processo in corso, nel quale il padre rischia fino a sei anni di carcere.
Nonostante abbia ottenuto risultati straordinari nella sua carriera, con medaglie olimpiche e mondiali, Jakob ha dichiarato di sentire di aver pagato un prezzo altissimo. Ha raccontato di aver vissuto una vita in cui non aveva alternative e di essere stato spinto a credere fin da bambino che il suo unico destino fosse diventare il miglior corridore del mondo. Oggi, pur essendo all'apice della sua carriera, Jakob sente di aver perso la gioia dello sport a causa delle pressioni e delle sofferenze vissute sotto la guida del padre.
Il verdetto è atteso per giugno 2025.
Per approfondire:
Jakob Ingebrigtsen says he was ‘clearly a victim of manipulation’ by father Gjert - The Athletic.
Un mezzofondista fenomenale e i suoi fratelli contro il padre-allenatore - Il Post.
New Record
Alex Insam abbassa il suo record italiano nel salto con gli sci portandolo a quota 234.5 metri.
Domen Prevc, sempre nel salto con gli sci, fa invece il nuovo record del mondo con un salto da 254,5 metri.
Yan Ziyi fa il World Record Under 20 nel lancio del giavellotto con 64.83 metri.
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